martedì 9 luglio 2013

consiglio comunale 8 luglio 2013

INTERVENTO dei Gruppi di Minoranza
Progetto Paese e Obiettivo Comune

Erg. Signor Sindaco,  signori assessori comunali,  consiglieri comunali.

Siamo chiamati oggi a discutere la prima adozione del nuovo strumento urbanistico del Comune di  Casciago. Uno strumento  che non si può che contestare anche solo per come si è sviluppato fin dal lontano 2009.

Infatti la ratio del pgt, strumento simile ma diverso dal vecchio piano regolatore, è quella tra le altre di porre l'accento su una spiccata partecipazione di tutta la cittadinanza, partecipazione che alla luce dei fatti non può che considerarsi deficitaria.

la Legge Regionale n. 12 del 2005 all’art. 1 comma 2 recita: "La presente legge si ispira ai criteri di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, sostenibilità, partecipazione, collaborazione, flessibilità, compensazione ed efficienza".

"Partecipare" significa: "poter svolgere un ruolo attivo in un avvenimento o in un processo e significa altresì poter influire sull’esito del processo.

L’importanza della partecipazione può essere letta sotto il profilo dell’ampliamento della democrazia (maggiore informazione, maggiore interazione tra cittadini e decisori), ma anche come "opportunità per permettere ai cittadini singoli o ai soggetti organizzati di assumere, in una logica di sussidiarietà, ruoli propositivi, deliberativi ed attuativi nei processi di governo e trasformazione del territorio.

Andiamo con ordine.

Ancora una volta, si è ripetuta la particolare tradizione estiva che vede i cittadini di Casciago investiti dalla normativa del PGT ad assumere informazioni e a dare contributi  a quello che sarà lo strumento principe per ridisegnare il futuro del nostro paese.

Infatti già tre anni fa, nell’agosto del 2009, quando fu avviata la procedura del Pgt, con una scelta di tempi e modalità che contestammo subito, fu richiesto ai cittadini di produrre dei contributi al piano de quo, senza spiegare minimamente cosa si intendeva con tale richiesta.

Ad oggi non è dato comprendere se tali contributi, tra cui quelli delle minoranze, siano stati recepiti o meno  nello strumento in adozione e comunque, dalle affermazioni rese dei professionisti pare che gli stessi non siano stati considerati perché formulate alla stregua di proposte pervenute da “privati” portatori di interessi particolari. 

 Ancora una volta, purtroppo, e sempre in prossimità delle ferie estive, i nostri concittadini non sanno bene, perché non sono stati adeguatamente informati,   quello  che il Consiglio Comunale discuterà.

Non riteniamo che le scarne occasioni di incontro, peraltro coincidenti con le previste conferenze dei servizi, e svolte per lo più alle ore 15 di pomeriggi lavorativi, con conseguente scarsa partecipazione, siano pienamente rispettose del dato normativo.

L'unica occasione di confronto pubblico si è limitata ad una presentazione superficiale delle linea guida del piano stesso.

Mai lo strumento urbanistico nel suo insieme, compreso il piano delle regole, e' stato illustrato ai cittadini, mai è stata spiegata la reale portata delle previsioni in esso contenute.

Vi siete limitati a svolgere un compitino, con scarso profitto civico e al di sotto della sufficienza, evitando in tutti i modi un confronto pubblico sullo strumento in discussione.

Ma non solo, anche le minoranze che rappresentano quasi il 60% dei cittadini di Casciago non sono mai state attivamente coinvolte

E di strumenti ve ne sono stati: non solo non si è aderito alla richiesta di costituzione della commissione urbanistica, contemporaneamente si è cassata anche la commissione edilizia comunale. Organo che, per come era stato costituito, prevedeva la partecipazione non solo dei rappresentanti degli ordini professionali ma anche dei rappresentati dei cittadini.

La commissione urbanistica proposta dai colleghi del gruppo “Progetto paese” avrebbe consentito la creazione di un tavolo di confronto e di stimolo aperto alle personalità locali, professionisti e non, che sicuramente avrebbero potuto date un contributo importante, che avrebbe incrementato la qualità e la partecipazione. Anche i contributi sollecitati alle minoranze e ritualmente depositati, sono state non solo disattesi ma, perfino, ignorati.

L'unica occasione di confronto con le minoranze, dichiarata come informale dalla stessa amministrazione, si è limitata ad una presentazione superficiale delle linea guida del piano stesso oltre a disattendere la promessa di un’eventuale presentazione alla cittadinanza un sabato mattina.

Il Piano emerso per esplicita ammissione dell'amministrazione sarà suscettibile di possibili modifiche anche sostanziali, nell'ambito della contrattazione tra operatori e amministrazione  con i possibili piani integrati di intervento.

Nel merito del processo di formazione del piano si devono sottolineare alcuni elementi che sintetizzano il dissenso nostro nei confronti della proposta oggetto di discussione.

Una  proposta che disattiva la politica di conservazione, valorizzazione e tutela del nostro territorio e del paesaggio, in sintesi,della nostra identità  già attuata dalle ultime amministrazioni, sostituendola  con un atto di pianificazione, artatamente pragmatico che in realtà dissimula un potenziale stravolgimento della realtà territoriale.

Infatti, se a prima vista non sembrano essere previsti sviluppi edilizi al di fuori del perimetro urbano consolidato, salvo alcuni minimi nuovi ampliamenti, di fatto, attraverso l'attuazione delle aree di trasformazione e speciali,  e con la normativa prevista dal piano delle regole e dei servizi, l'intero territorio comunale potrà essere oggetto di profonde trasformazioni.

Citiamo pochi, ma significativi esempi.

Per quel che riguarda le aree di trasformazioni  ci si chiede il senso della previsione di intervenire al piede della scarpata di via sant'Agostino  dove, l'amministrazione tenta di giustificare un possibile scempio, rendendo l’area edificabile,  per far fronte ai costi di manutenzione del viale pedonale. Poi l' area verde di Via Tre Valli destinata a certa edificazione.

Per non tacere del Palazzo Comunale che pare destinato a diventare, in parte, residenza. Forse la prima pietra per attuare il progetto tanto raccontato di alienare il patrimonio comunale per costruire un nuovo comune con le scuole nella zona di  Sant'Eusebio.

O l'area del tennis club, la Villa Stampa di Morosolo che sono ricompresi in ambiti aventi come destinazione principale la residenza.

Con riferimento invece alla procedura odierna ricordiamo come l’art. 78, co.2, del d.lgs. 267 del 2000, preveda che “gli amministratori di cui all'articolo 77, comma 2, devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L'obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado”.

Se è vero che la bozza di delibera, versata agli atti del consiglio comunale, riporti  correttamente l'avviso sopra indicato è altrettanto vero che sarebbe dovuta pervenire per tempo, a tutti i consiglieri una comunicazione con la quale si sarebbe dovuto richiedere di manifestare la sussistenza di tali incompatibilità. Circostanza questa mai verificatasi.

Si rammenta la fondamentale necessità  di affermare l’obbligo all’astensione dei consiglieri comunali laddove sussiste una “correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado”.

Anche se la casistica sul punto sia assai varia, e ricomprende non solo le ipotesi (più intuitive) nelle quali lo strumento urbanistico incide in modo diretto su un’area di proprietà del consigliere comunale o di un suo parente o affine fino al quarto grado, ma anche ipotesi nelle quali il consigliere comunale sia portatore di un interesse confliggente o divergente da quello espresso dall’organo consigliare con la delibera di adozione e approvazione del PGT.

Considerato che questa sera saremo chiamati ad effettuare un’unica votazione riteniamo  che la procedura adottata sia di fatto viziata.  Si sarebbe potuto procedere, come già fatto, a votazioni per singoli ambiti.

Ma vi è di più.
Infatti non si ritiene che per rispettare il dettato normativo sia sufficiente astenersi  dal partecipare alla votazione sui punti controversi.

Infatti si segnala anche TAR Pescara del 13.02.04 n. 208, secondo cui l' amministratore pubblico deve astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione  nei caso in cui  sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dello steso o di parenti o affini fino al quarto grado. Tale obbligo sorge per il solo fatto che l' amministratore rivesta una posizione suscettibile di determinare  un conflitto di interesse  nulla  rilevando  che lo specifico fine privato sia stato o meno realizzato.

Infine come ricordato anche nella recente pronuncia del cons. di stato sez. VI 7 giugno 2012 n. 3372 qualora il regolamento sul funzionamento del consiglio comunale sancisca l' obbligo di allontanarsi dall' aula il consigliere deve adempiere a tale obbligo. È il nostro regolamento infatti, al proprio art. 32 così recita: i consiglieri comunali devono astenersi dal prendere parte alle riunioni nei caso di incompatibilità previsti dalla legge.

Premesso quanto sopra la decisione comune di entrambi i gruppi di minoranza che mi hanno affidato la lettura di questa dichiarazione preliminare, è quella di abbandonate l’aula consigliare e di non partecipare alla discussione del punto n,3 all’ordine del giorno odierno, ritenendo che tale forma di protesta sia la più idonea a rimarcare la nostra contrarietà rispetto alla procedura adottata e riservandosi alle  successive fasi procedimentali, ogni più ampia discussione nel merito dei singoli provvedimenti adottati.

Nell'abbandonare l' aula consigliare,  auspichiamo che l' amministrazione comunale tenga conto delle osservazioni testé svolte in merito all'obbligo di non partecipazione alla seduta nel caso in cui vi siano del consiglieri di maggioranza che si trovino in condizioni di incompatibilità o in conflitto di interessi, o comunque in sub ordine che l' amministrazione consideri il periodo estivo e faccia decorrere il termine di deposito atti dal mese di settembre.

Concludendo riteniamo che un atto di pianificazione così importante, esempio della divergenza tra il poter fare e ciò che si deve fare, sia stato imposto ai cittadini, che non sono sudditi, da una amministrazione in scadenza di mandato un atto, che una  volta attuato, ha la potenzialità di stravolgere il tessuto urbano e ambientale del paese.

Votando questo strumento ribadite di esservi dimenticati della storia di Casciago, Morosolo e Casarico, del loro essere comunità e paesi alla porte della città giardino in termini ambientali, culturali.

Bisognerebbe ricordare che il territorio e il paesaggio sono beni non lasciatici in eredità dai nostri nonni ma che ci sono stati prestati dai nostri figli e che devono essere conservati e valorizzati.
 

venerdì 21 dicembre 2012

 
 
 
 
 
 
BUON NATALE E BUON ANNO
da Progetto Paese



mercoledì 5 dicembre 2012

COMUNE DI CASCIAGO : COMUNE DI ALBANIA O DI ROMANIA?


Oggetto: parco auto comunale

Nell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo appreso che a bilancio è stato previsto l’acquisto di un automezzo per lo stradino con lo stanziamento di euro 6.000 (usato? Sicuramente…. con almeno una decina di anni, per quella cifra!).
Non ci sono più parole !
In un Comune dove è stata aumentata la tassa rifiuti (ingiustificatamente), dove le aliquote Imu sono state portate al massimo (ingiustificatamente), dove i servizi sono al minimo, i nostri amministratori non trovano i soldi per acquistare un automezzo dignitoso?
Vorremmo ricordare loro che avevamo due vigili e ne è rimasto uno.
Avevamo due stradini con una dotazione di due Porter Piaggio e ora abbiamo uno stradino con una Panda con motore fuso e che per andare a chiudere un buco in una strada trasporta catrame nel baule con gli attrezzi che fuoriescono dal portello aperto…. Pazzesco !!!
Ricordiamo inoltre ai nostri amministratori che i due Porter sono stati venduti all’asta per una cifra ridicola, era necessario ?
Non bastava forse ripararne uno allora invece che comprare un altro mezzo USATO adesso?
Vorremmo ricordare ai nostri amministratori che siamo a Casciago, per ora ancora provincia di Varese, uno tra i primi paesi per gettito fiscale verso lo stato centralista e che forse ci meritiamo qualcosa di meglio !
…e per favore….risparmiateci situazioni tipo terzo mondo !

Gruppo di Minoranza
Progetto Paese

martedì 16 ottobre 2012

consiglio comunale 16 ottobre

INTERVENTO DEL CONSIGLIERE GIANNINO POZZI NEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 16 OTTOBRE

• Il nostro Comune è tra i primi in Italia per gettito procapite ( e ultimo a ricevere)


• La nostra Provincia è tra le più virtuose (e vogliono sopprimerla)

• La nostra Regione è la n.1 (ma ci stanno dissanguando)

Le aziende chiudono. Sempre più gente senza lavoro, sempre meno soldi per il sociale, sempre meno fondi per i trasporti e sempre meno efficienza per la sanità.

Davanti a questo dramma non possiamo restare fermi a compatirci facendo i conti con rassegnazione con bilanci che lo stato centralista ci impone (e dice pure che sprechiamo !)

Inoltre per punizione avremo presto anche noi il patto di stabilità-

Per questo chiedo a tutto il Consiglio Comunale di apporre la propria firma e di contribuire per una giusta battaglia, che non ha e non può avere colore o connotazione politica, in una unione di forza per una equità e giustizia sociale.

I giorni 20 e 21 ottobre in una decina di gazebo della Lega Nord partirà una raccolta firme per far esprimere il popolo su scelte importanti quali la possibilità di espressione sui trattati internazionali ma soprattutto per far restare sul territorio il 75% delle nostre risorse.

Vorrebbe dire un aumento della qualità della vita, costi di asili e case di riposo dimezzati, treni pendolari più efficienti e puntuali, ecc.

In Lombardia versiamo 108 miliardi e ne tornano 38.

Basta farci derubare !

Con quei fondi faremmo ripartire l’economia e tornare il sorriso alla nostra gente, e se ripartono la Lombardia e il Nord, riparte tutto il paese !

Chiedo quindi a lei Signor Sindaco di impegnarsi in prima persona per invitare tutti i nostri cittadini a venire a firmare per questa giusta battaglia e chiedere a testa alta equità e giustizia.

Credo che questo sia l’ultimo treno.

NON PERDIAMOLO !

venerdì 7 settembre 2012

Morosolo

Dalla Prealpina di martedì 4 settembre leggo che la Parrocchia di Morosolo, la mia Parrocchia “è al verde”., citando poi” il contenuto del volantino che presenta la sagra settembrina in programma questo weekend”, continuando ancora con “ci aiuterà la sagra “.


“Non ci sono più soldi: serve la generosità dei cittadini, (già messa a dura prova da Monti ecc, aggiungo io) per rimpinguare le casse della Parrocchia Sant’Ambrogio di Morosolo.

La fine dei necessari lavori alle porte esterne della chiesa ed al campanile ha prosciugato il fondo della Parrocchia (euro 56000,00), quindi il ricavato della festa aiuterà a cominciare a ricostituirlo”.

Sin qui tutto giusto e bello, poi leggo che “a giorni partiranno i lavori nei locali dell’oratorio che verranno poi usati per l’ambulatorio medico”.

E qui mi domando: ma quei soldi serviranno per i locali del medico?

Il Sindaco non aveva parlato di “donazioni private per la ristrutturazione” ? spero non intendesse le offerte dei cittadini !

In entrambi i casi, mi sorge una osservazione: in questi mesi è stato fatto sistemare il portone centenario della Villa Comunale, sicuramente un lavoro che prima o poi andava fatto certamente, ma dico questo perché la cifra del restauro, non certo esigua, in questi particolari momenti forse poteva essere usata per risistemare il vecchio ambulatorio senza aiuti della provvidenza ! Sono sicuro che il vecchio portone del comune, che ne ha viste tante, avrebbe saggiamente capito e aspettato!

Sono certamente punti di vista, SCELTE !

Come quella di dire che “l’ambulatorio non è un obbligo per il Comune”. Infatti dovrebbe essere un “servizio” reso ai propri cittadini.

Detto questo, spero che la festa di Morosolo abbia come sempre un grande successo e che ogni anno possa arricchirsi di iniziative, ringrazio gli organizzatori e spero che in futuro le istituzioni possano dare di più.


Giannino Pozzi

giovedì 30 agosto 2012

MONTI, NAPOLITANO E FORNERO: C… ESTIVE

Monti ci informa che le tasse in Italia sono inique, ma chi non le paga tutte è un criminale non un furbo.

Se una persona qualunque facesse un discorso del genere gli diremmo se non sia opportuno farsi vedere, essendo provabile un’aggressione di una qualche malattia senile che manda in tilt i circuiti della logica ma prima gli andrebbe ricordato che la differenza tra “democrazia” e “tirannia” è che con la prima è lecito disobbedire a leggi ingiuste, mentre con la seconda se si disobbedisce si è dei criminali.

Gli andrebbe anche detto che non sono evasori i cittadini che esercitano un loro diritto difendendosi da leggi ingiuste (come un magistrato ha già sentenziato) ma che sarebbe opportuno formulare leggi fiscali giuste ed eque e solo dopo colpire senza indulgenza.

La benzina è a € 2,00, lo spred oltre 400, i capitali sono in fuga, i turisti pure e i consumatori terrorizzati, la produzione industriale è a meno 8,2%, è recessione strutturale e il pil è in caduta libera.

Il debito pubblico cresce, come la disperazione e come i tassi sui mutui e le aziende e gli esercizi chiudono.

….e Monti vede la fine della crisi !

Però forse ha ragione: dopo la crisi c’è il coma e poi la morte, che è sempre più vicina mentre le grandi testata giornalistiche, le grandi firme , i grandi sapientoni, e i piccoli uomini della politica plaudono al carnefice.

Napolitano dal luogo delle sue meritate vacanze ci spiega che questo Governo come quello precedente hanno dovuto far ricorso indiscriminato ai decreti d’urgenza e alle continue fiducie viste le situazioni di emergenza da affrontare.

La verità non è di questo mondo !

Lui mandava lettere e moniti al Governo precedente, gli spediva indietro i provvedimenti con ogni cavillo giuridico non firmò il decreto che l’Europa pretendeva, facendo fare al precedente Governo magre figure a Bruxelles.

A Monti ha firmato tutto, anche le cose incostituzionali, senza fiatare.

Il precedente Governo aveva una maggioranza risicata, mentre il grande della finanza mondiale gode di una maggioranza parlamentare sconosciuta nella storia della Repubblica, quindi le fiducie a Monti sono un atto di arroganza e disprezzo per il Parlamento, quelle del precedente Governo, una necessità di sopravvivenza.

La Fornero, ministra mai eletta, nota per aver affermato che: ”il lavoro non è un diritto“ ci regala 300.000 esodati, 3.000.000 di disoccupati, migliaia di precari licenziati grazie alla sua riforma e ci dice : ”il Governo ha fatto la sua parte, ora tocca alle imprese investire” “non siamo su Scherzi a parte”.

Siamo nella realtà italiana dove l’aguzzino dopo averci stroncato le gambe dice “io ho fatto il mio, adesso corri”.

Consigliere di Minoranza
Giannino Pozzi





mercoledì 22 agosto 2012

Brutti pensieri estivi

Come ogni anno in questo periodo la scuola di Morosolo, si presenta circondata da erbaccce, silenziosa e all'apparenza abbandonata.
Come ogni anno su di lei ricorrono voci, l'ultima la vorrebbe in un futuro prossimo come sede delle scuole medie spostando a Casciago l'attuale elementare.
Negli anni ha rischiato di essere chiusa, ma la tenacia e la sinergia dei genitori sommata alla straordinaria carica e capacità delle insegnanti ha portato non solo a tenerla aperta, ma a triplicare le iscrizioni in un breve periodo.
Come ogni anno vengono messi a rischio i servizi, ma genitori e insegnanti non demordono e trovano sempre una soluzione con gli amministratori.
Come ogni anno sicuramente sarà così anche questa volta e come ogni anno al suono della campanella tutto sarà in ordine, pulito e i servizi sicuramente partiranno.
E come ogni anno anche i brutti pensieri estivi di portare la scuola media a Morosolo sicuramente spariranno....

venerdì 27 luglio 2012

la seconda giornata del Kaki

In mezzo questa tristezza, ci siamo detti, facciamo qualcosa di bello: troviamoci, come fanno gli amici quando c'è qualche problema, stiamo un po' insieme, mangiamo, chiacchieriamo, giochiamo, disegniamo... e

c'è stato un giro di mail, di sms, di passaparola con questo contenuto:


"Tutti voi ormai saprete che il nostro kaki è stato danneggiato…e se gli facessimo un po' di compagnia? Le rinascite sono sempre possibili! Ci riproviamo!!!??

Se vi va l’idea di un picnic in compagnia per dare un segnale di speranza e di vera rinascita… l’appuntamento è per
GIOVEDì 26 luglio dalle ore 19.00 circa
Facciamo passare la voce!
A giovedì…. Le maestre"


l'idea era più o meno questa:
diamo un segno di pace di gioia di rinascita... siamo sempre in tempo a ricominciare... 
e anche da questa esperienza c'è da imparare!

 
Gli "sconfinati sogni di pace" con i quali il Dottor Ebinuma dal Giappone esprimeva alla nostra comunità i suoi migliori auguri già dal momento della piantumazione della giovane pianticella nel
 2000, sono vivi e presenti in noi, si tratta di farli venire alla luce.

Non polemiche o rancori, non minacce o cattiverie...

 
Gli "sconfinati sogni di pace" sono fatti di sentimenti sinceri e soprattutto di azioni, semplici forse, ma vere, quotidiane, i bambini che giocano intorno al kaki, sofferente sì, ma vivo... chi si avvicina, chi gira intorno, chi disegna... adulti e bambini insieme, piccoli e grandi, parole e sorrisi, cibo condiviso.

Con i rami strappati e ormai secchi, si costruisce una nuova provvisoria recinzione di protezione intorno ai tenerissimi "polloni" che già mostrano tutto il loro vigore.

Alcuni bambini appendono al recinto i kaki di cartone che da marzo (dodicesimo compleanno) stavano qua e là fra le fronde dell'albero che ormai i frutti li aveva davvero.

Colori e parole che si rincorrono su un telo bianco, il magnifico disegno di una ragazza che ha cominciato il suo percorso scolastico proprio quando il kaki ha iniziato la sua avventura qui in mezzo a noi nel 2000.

Queste cose sono vita e la natura ci insegna che la vita è più forte, più forte dell'inimicizia, più forte del dolore, più forte delle sciocchezze nelle quali a volte ci perdiamo.

"Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce" Lao Tze
..e ci mette anche un po' di più, ma dall'esistenza della foresta dipende la nostra stessa esistenza!
sta a noi scegliere, pronti a ricominciare allora
.. con sconfinati sogni di pace!














martedì 17 luglio 2012

venerdì 13 luglio 2012

Vandali distruggono l'albero della pace


Alcuni sconsiderati hanno messo in pericolo la vita della pianta del kaki sopravvissuta alla bomba atomica di Nagasaki e piantata nel 2000 a Casciago: si tenterà di salvarla, ma sarà dura

È riuscito a resistere alla bomba atomica di Nagasaki, ma non alla stupidità di un gruppo di vandali. La notte tra giovedì 12 e venerdì 13 luglio qualcuno ha deciso di mettere fine alla vita dell’albero del kaki, uno dei simboli del paese alle porte di Varese, piantato davanti alla vecchia chiesa di San Giovanni nel 2000 in un progetto artistico e culturale di respiro mondiale. I semi di quella pianta arrivano infatti dal Giappone, da un albero che è miracolosamente sopravvissuto alla bomba atomica del 1945: salvati e coccolati dal botanico Masayuki Ebinuma e dall'artista Tatsuo Miyajima, sono stati adottati dalla scuola primaria di Morosolo nel 2000, quando le maestre e i genitori aderirono al “Kaki Tree Project”. La pianta ha compiuto 12 anni lo scorso marzo, dando i suoi primi frutti. Purtroppo la stupidità di qualche vandalo sconsiderato rischia di mettere fine a questa bella storia, citata come esempio positivo e virtuoso anche da Serena Dandini nel suo libro “Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini”. Hanno rotto i rami e sradicato il tronco, mettendo seriamente a repentaglio l’esistenza stessa di questa pianta simbolica non solo per Casciago. Per terra tra le foglie i cartoncini con i messaggi di pace e solidarietà dei bambini, lasciati in occasione della festa annuale e ora calpestati dall'ignoranza di qualcuno. Indignati il primo cittadino casciaghese Beniamino Maroni e la responsabile del progetto Anniva Anzi: «Un gesto stupido, vile e inutile», il commento di entrambi. «Non è la prima volta che qualcuno minaccia il kaki - continua Maroni -. C’è in giro qualche sconsiderato che si diverte a fare danni per il paese». Duro il preside dell'istituto comprensivo di Comerio Antonio Antonellis: «Chi ha colpito sapeva cosa faceva - commenta -. Non è solo una ragazzata, ma un atto di teppismo contro un simbolo di pace e solidarietà. Un gesto da condannare perchè colpisce una comunità intera, e i valori stessi che quella pianta porta con sè, valori e principi trasmessi in tanti anni di impegno agli studenti e ai ragazzi. Un attacco al processo educativo e alla scuola stessa». La denuncia è pronta per essere formalizzata ai carabinieri, mentre sono già stati presi contatti con agronomi ed esperti che tenteranno in qualche modo di salvare la piantina simbolo di pace: dopo la bomba atomica, dovrà provare a sopravvivere alla stupidità per rinascere un'altra volta.

13/07/2012

Tommaso Guidotti
varesenews